Quando ero molto piccola, io, Madre e Sorella eravamo il profumo Petits e mamans.
Quando ero bambina, Madre era un profumo di Nivea e Dune di Christian Dior. Specialmente il viso.
Aveva sempre le guance morbide e abbronzate, guance che baciavo ogni volta che andava a lavoro e che tornava alla sera.
Madre è stata una di quelle Madri reputate degeneri dalla generazione precedente, perché a cinque mesi ha cominciato a mandarmi al nido, a undici anni in colonia estiva per due settimane e se i compiti erano in disordine me li faceva rifare.
Fino agli undici anni io e Sorella avevamo un grambiulino da mettere a casa, mentre giocavamo e studiavamo. Per rimanere in ordine e non ridurre i vestiti a stracci.
L'ordine era importante. Avevamo i capelli ricci, tutte e tre. Per stare in ordine, io, Madre e Sorella avevamo i capelli cortissimi, alla maschietto.
A volte Madre indulgeva in piaceri peccaminosi come vestirci uguali o complementari. Per tenerci buone ci faceva fare lunghi bagnetti assieme, con il caldo bagno acceso, mentre lei correggeva i compiti degli alunni in bagno, sul bancoscuola.
Cominciava a portarci al mare ad aprile, mettendoci svariati strati di crema e dicendo di stare un po' con la faccia verso il sole, perché eravamo troppo bianche. Ad aprile io e Sorella sfoggiavamo già un'orgogliosa abbronzatura da muratore, perché sulla spiaggia potevamo cominciare a stare in costume solo da maggio.
In macchina per andare al mare, fino ai dieci anni non avevamo il permesso di sederci davanti. Sul sedile posteriore io e Sorella facevamo le capriole, giocavamo e litigavamo. Madre guidava e, alla bisogna e ai semafori, si girava per dirimere contese e minacciare di tornare subito a casa se non la smettevamo. Smettevamo quasi sempre.
Madre è sempre stata volitiva e forte. Stoica e bellissima.
A dodici anni io e Sorella abbiamo cominciato a contestare Madre. "Somigli a tua madre" era un'offesa che andava lavata nel sangue. La guerra si è protratta fino ai diciotto.
Da allora il "Somigli a tua Madre" è un complimento capace di cambiarmi la giornata.
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