A 15 anni, alcuni miei amici avevano un gruppo musicale. Una band. Provavano a rotazione nel garage del batterista e parlavano di cose che non capivo. Io e le mie amiche andavamo non solo nei posti dove suonavano, ma anche alle prove. Ciondolavamo in quel garage facendo foto e video, sorridendo e annuendo quando non ci capivamo un tubo, loro facevano i fighi, facevano battute sconce e noi fingevamo di scandalizzarci. Carini, simpatici, musica molto pop, ma la maggior parte del tempo ci ignoravano, perché troppo concentrati su quello che stavano facendo.
Si presuppone che l'abitudine di ciondolare nei garage delle band passi con l'età, a meno che una ragazza non sia diventata una groupie professionista. Come era giusto che fosse, anche la mia esperienza da ragazza fan è passata, insieme alla ridicola moda delle borsette minuscole.
Quello che non mi aspettavo è che mi sarei trovata di nuovo in una stanza piena di ragazzi che facevano cose che non capivo e che mi ignoravano. Invece è successo. Ed era anche un garage, o meglio, un laboratorio. Non c'era strumenti musicali, ma una macchina da corsa da smontare. I ragazzi non erano liceali. Erano ingegneri.
Quando all'inizio dell'anno un mio amico mi aveva proposto di andare a fare da ufficio stampa per la scuderia della nostra università, mi ero detta: "Perché no? Che mai potrà succedere? Quanto potrà essere impegnativo?". Mettiamoci pure che fa curriculum. Avvisate un paio di amiche, abbiamo creato l'Ufficio Stampa.
Per questo motivo mi sono trovata in un laboratorio, mentre ingegneri wannabe smontavano una macchina e io fotografavo i vari passaggi.
Il mio stare a contatto con codesta gente, ha provocato grandi sconvolgimenti nella gente che mi circonda. Tutti i miei amici si sono immediatamente convinti di una cosa sola: che io dovessi rimorchiare, volente o nolente. Sotto le prove fotografiche:
Quello che non mi aspettavo è che mi sarei trovata di nuovo in una stanza piena di ragazzi che facevano cose che non capivo e che mi ignoravano. Invece è successo. Ed era anche un garage, o meglio, un laboratorio. Non c'era strumenti musicali, ma una macchina da corsa da smontare. I ragazzi non erano liceali. Erano ingegneri.
Quando all'inizio dell'anno un mio amico mi aveva proposto di andare a fare da ufficio stampa per la scuderia della nostra università, mi ero detta: "Perché no? Che mai potrà succedere? Quanto potrà essere impegnativo?". Mettiamoci pure che fa curriculum. Avvisate un paio di amiche, abbiamo creato l'Ufficio Stampa.
Per questo motivo mi sono trovata in un laboratorio, mentre ingegneri wannabe smontavano una macchina e io fotografavo i vari passaggi.
Il mio stare a contatto con codesta gente, ha provocato grandi sconvolgimenti nella gente che mi circonda. Tutti i miei amici si sono immediatamente convinti di una cosa sola: che io dovessi rimorchiare, volente o nolente. Sotto le prove fotografiche:
Friends will be friends |
Sono così iniziati i miei giorni a ingegneria.
Lavoro tanto, ogni tanto l'ingegnere capo ci chiama e ci dice che ha un compito per noi, facendoci sentire tanto le Charlie's Angels. Io e le ragazze abbiamo anche collezionato una serie di facce divertenti di studenti vari, stupiti per l'apparizione di nuovi volti di sesso femminile in un'aula che di solito è la sagra della salsiccia. Ma anche i nostri ingegneri alla fine si sono abituati e noi lavoriamo in tranquillità, sgranocchiando taralli e continuando a non capirci un tubo di motori, frizioni, portamozzi e affini.
-Ehm, ragazze, l'articolo per il sito va bene, ma lo scarico dell'acqua non esiste.
-Ah.
-Già.
Vostra e sciagattante,
Platypus
hahahaha meraviglia! anche in università da me c'è...diciamo però che, pur condividendo il passato in garage ad ascoltare maschietti presunti rock-star (oddio, sul serio lo abbiamo fatto TUTTE??), almeno stavolta ho rinunciato ;)
RispondiEliminagli amici che suonano in garage sono un rito di passaggio come il menarca.
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