Ci sono giornate che iniziano così.
Magari poi ho il raffreddore e fuori piove, fa freddo . Giornate nelle quali la
tentazione di diventare un tubero da piumone è enorme.
Non perché ci
sia una vera tristezza, per carità. Solo che tutto è grigio, il romanzo sul
comodino troppo appassionante (anche se lo sto rileggendo per la decima volta),
la voglia di andare a lezione poca e i libri per l'esame posizionati
strategicamente dal lato opposto della stanza. Come abbandonare tale ambiente
favorevole per il mondo esterno?
Alla fine,
nel mondo esterno mi ci sono avventurata per forza, oggi pomeriggio. Il mio
super-io mi bacchettava, perché un raffreddore non è una buona scusa per
poltrire, tanto più che oggi per andare in università avevo il passaggio in
macchina. Quindi Rauss, in marcia.
Per una volta
il mondo ha deciso di sorridermi.
Nell'ordine:
-ha smesso di
piovere
-dalla
macchina ho visto un enorme e radioso arcobaleno che finiva esattamente sulla
mia facoltà (lo so, lo so che è un effetto ottico, ma lasciatemi credere che da
qualche parte ci fosse nascosta una simpatica pentola piena di monete d'oro)
-non sono
inciampata neanche una volta nelle mie zampette palmate.
-mi è stato
detto da un amico esperto di musica che ho l'impostazione da soprano e che,
anche iniziando a studiare adesso, sarei "un soprano decente, dato che
anche la drammaticità non ti manca".
Piccole
cose.
Vostra e
sciagattante,
Platypus
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