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sabato 9 maggio 2015

Get your shit together!

Stamattina ho realizzato che devo "get my shit together". L'eureka mi è arrivato mentre ero sotto le macerie del mio armadio di Tiger, tra grucce, abiti, borse, il telo plastificato della copertura, debris di giunti di plastica e tubi di metallo. Sono rimasta intrappolata lì sotto per venti minuti, perché non riuscivo a venirne fuori e perché stavo piangendo.
Quando ho rivisto la luce e ho esalato una boccata d'aria che non fosse solo foglietti di naftalina aromatizzati alla lavanda, ho deciso che devo uscire da questo stato debilitante da "sono appena tornata", pubblicità della Costa crociere, tutti i diritti riservati.
La verità è che io il mio ritorno non me lo aspettavo così. 
Mi ero immaginata un po' una cosa tipo il funerale del padre del protagonista di Big Fish, tutte le persone che amo dei vari campi della mia vita che si riuniscono, che stanno assieme. Mi ero anche immaginata che avrei trovato tutto come quando sono partita, come se questi tre mesi non fossero mai passati.
La verità è che, anche senza di me, le cose sono andate avanti. Il crudo realizzare di non essere la stella polare, il Sole delle mie cerchie mi ha destabilizzato. Per carità, lo sapevo, ma realizzarlo è sempre duro. 

Penso sia anche il motivo per cui di solito sono restia a prendere e partire da sola, per il terrore di perdermi qualcosa di importante, divertente, di essere altrove quando le cose capitano. Beh, novità: l'ho fatto e non sono morta. Dispiaciuta, ma non morta.

Quindi, stamattina, come una piccola donna coraggiosa, ho chiamato il mio amico F., abbiamo smaltito quel che restava del mio armadio e ho comprato dei bauli dal negozio cinese all'angolo. Un armadio non mi conveniva. Starò qui fino a luglio, ma poi chi lo sa. 

Miei amici e coetanei cominciano a trovare lavoro e a trasferirsi. Saluti con la musichetta di Scrubs in sottofondo e la consapevolezza che il tempo non si ferma ad aspettare nessuno (un'altra frase alla Fabio Volo così e siete autorizzati a smettere di leggermi).

La mia laurea non sarà quella festa pirotecnica in cui tutti si vogliono bene e non ci sono i gruppetti dei vari amici sparsi. Probabilemte non troverò il lavoro dei miei sogni subito dopo la laurea. E mi sono dovuta estirpare un pelaccio nerissimo da un neo in viso.

Ho risistemato la stanza, sono stata produttiva e ho cercato di essere meno acida. 
Mi sono autoconvitna che no, non morirò zitella e che avere matchato su tinder con una guardia svizzera non sarà l'apice della mia vita simil sentimentale. 
Io sono Platypus, e in America sono riuscita a perdere 5 kg, contro ogni previsione.
Io sono Platypus e si, posso piangere per un armadio che mi cade addosso, posso soffrire di una wanderlust debilitante e allo stesso tempo desiderare di non muovermi mai dal mio divano.
Io sono Platypus, e a tutte le anime in pena come me, posso solo consigliare una cosa: l'armadio di Tiger, 30 euro non li vale.

Vostra e sciagattante,

Platypus

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