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lunedì 7 luglio 2014

Di quella volta che...

Di ogni storia ci sono più versioni. La verità forse è una delle versioni, forse è qualcosa nel mezzo, forse non c'è o non è apprezzabile. Le varie versioni privilegiano aspetti diversi. 
La mie due versioni di questa storia hanno un preambolo in comune.

Preambolo
-Ma allora Platypus, il ragazzo con il quale ti stai sentendo?
-Tutto bene, grazie.
-Si, ma allora...?
-Allora che?
-.Allora, che intenzioni hai, vi rivedrete, vuoi una storia, vuoi passare il tempo...che vuoi fare?
-Non ci voglio una storia, non mi voglio affezionare troppo. Lui fa il pilota e non c'è mai, mettici anche il clash culturale perché è di tutta un'altra cultura...ci sto bene, ma ok, bella lì.Ci frequentiamo quando è in zona e amen.
-Quando lo rivedi?
-Domani.
-Dove lo porti?
-Ci vediamo di pomeriggio, al parco vicino casa.
-Vicino casa, perché...?
-Non fare domande di cui conosciamo entrambe la risposta.

Prima versione
 ore 15.45
C. scala la marcia in maniera aggressiva. Il tipo che ci ha tagliato la strada si becca un insulto sonoro. Seduta sul sedile del passeggero, io mormoro un rosario di bestemmie tra i denti. Il navigatore si stacca e mi cade in grembo, non riesco a riattaccarlo e divento automaticamente il supporto per TomTom che tutti sognano.

-Platypus, spiegami.
-Ti ho detto...
-Ripeti.
-Tu sai bene che io non esco propriamente con dei membri del Mensa. Così, mentre mi preparavo per uscire, il Frequentatore mi ha mandato un messaggio, dicendomi che aveva un problema. Il genio del male, che veramente, wow, sei u mito, ha deciso di farsela a piedi da fuori Roma, perché gli autobus partivano tutti più tardi. Piccola particolare, è solo che rimasto bloccato da una stradicciola che non riesce ad attraversare. Il Gra.
-Ti stai rendendo conto che gente del genere guida gli aerei sui quali viaggiamo?
-Si, infatti fino a quando non uscirò con un ferroviere, solo treno.
-Certo che...veramente.
-Lo so. C'è bisogno di più gente per far quagliare me con un ragazzo che in un team per far accoppiare i panda in cattività.

Al semaforo scatta il verde e C. parte. Mi sono fatta mandare le coordinate gps dal Pilota e io e C. siamo una squadra di salvataggio. Sono imbisciata in una maniera rara, dato che l'ultima volta che ci siamo visti per camminare da Termini a Piazza di Spagna e non prendere i mezzi, lui è arrivato con un'ora di anticipo. E che quando abbiamo preso appuntamento e lui mi ha chiesto se potesse farsela a piedi, io gli ho detto No, mai, nevr, ever.
-Platypus...tutto bene?
-C., lui non lo capisce l'italiano. Quindi non appena sale insultalo come solo tyu sai. Contiamola come la tua prova orale di dialetto pugliese. Se fai bene questa ti prendi il B2.

Per arrivare alle coordinate del disperso, il navigatore ci fa fare il giro del mondo in mezz'ora, e per poco la voce elettronica non ci chiede perché vogliamo andare proprio lì, in mezzo al niente. Sapessi. 
E lui è lì, e io speravo che vedendolo si sarebbe dissipata la mia rabbia, lasciando spazio a un'ilarità diffusa. 
Ma quando lo vedo comparire con una tuta grigia tagliata, scarpe da ginnastica con calzettoni di spugna bianchi alti, ecco, quando lo vedo così, I CALZETTONI,  no.  Non posso.

Monta in macchina, facciamo le presentazioni e C., Toscana di nascita, gli sciorina una serie di insulti con una naturalezza che potrebbe venire solo da un'infanzia passata a giocare a pallone con Antonio Cassano dentro Bari Vecchia.  Lui annuisce e sorride, fino a quando non gliene traduco un paio.

-Platypus, vi porto direttamente a casa tua?
-No, lasciaci al parco.
-Ma...
-Al parco. E scusami il disturbo.

Seconda versione
stesso giorno, ore 14.30

Al telefono con C.
-Allora ci esci?
-Si, oggi pomeriggio, mi ci sto sentendo anche adesso.
-Beh, niente, mi ha di nuovo mandato una copia dei suoi turni. 
-Beh?
-Ah...
-Cosa?
-Tra una settimana lo trasferiscono a Londra per tre settimane. Poi non sa dove.
-Vabbè, tanto tu lo sapevi che era così, no?
-Già. 
-Platypus?
-Si, poi non è che mi piacesse tanto, si di buona compagnia, ma clash culturale, lui cena alle 17.00 col risotto, non può mai funzionare così. Ci esco, se succede qualcosa, amen. Se no niente.
-Platypus?
-non lo so C., forse non sono fatta per cose di questo tipo.

Epilogo
18.30
Stazione della metro. Non siamo andati da me, ci salutiamo. 
Non ci siamo tenuti per mano, non ci siamo baciati, non abbiamo neanche accennato ad una eventuale prossima volta come durante il primo appuntamento.

La ragione potrebbe essere nei calzettoni bianchi alti. O nella mia paura di affezionarmi e soffrire quando lui viene trasferito in giro per l'Europa, anche se certamente non è l'amore della mia vita, anzi, certamente non è l'amore. 

La ragione potrebbe essere nei calzettoni bianchi o in uno shutdown emotivo. 

Però, volete mettere che storia, poter raccontare in futuro di quella volta che io e C. siamo andate a recuperare un mio appuntamento ai piedi del Raccordo.

Vostra, sciagattante et pensosa,
Platypus

3 commenti:

  1. Muoio!!! "Non esco con i membri del MENSA"

    :-DD

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    Risposte
    1. Ahahah pure a me ha fatto morire dal ridere! E cmq l'appuntamento al GRA è un po' come fare la fila al Berghain senza entrare: fa curriculum.

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