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martedì 23 settembre 2014

The good times are killing me

Settimane piene, pienissime.

Pazienza per il :"No, ma torno a Roma con un paio di settimane di anticipo, così parlo con relatore e correlatrice e inizio a leggermi un po' di cose per la tesi". Pazienza. Forse la prossima settimana. Forse. 

Eppure non mi posso lamentare, perché faccio cose, vedo gente, mi faccio le ossa in un campo lavorativo che mi piace e mi soddisfa. Sarà la novità, sarà che mi è sempre piaciuto immaginarmi così, che mi barcameno tra mille cose e con novità ogni giorno.

Però...
C'è sempre un però. 
Il però è che sono due settimane di questa vita e sono già molto stanca. Una stanchezza euforica, che è anche peggio della stanchezza dei periodi tristi. Nei periodi tristi, quando sono stanca, metto il pilota automatico e vado, mi immergo nella routine e amen, immusonirmi significa conservare energie. Niente di nuovo, niente che mi entusiasmi e riuscire così a non devastarmi totalmente.

Ma la stanchezza euforica. Brutta bestia. La stanchezza euforica ti soddisfa, non dico di no, ma genera sempre altra stanchezza. Un nuovo progetto? DEVO partecipare. Nuove idee per lavori già avviati, serve qualcuno che faccia qualcosa, ed ecco che la mia mano scatta, lo faccio io, lo faccio io!

Le mie occhiaie fanno provincia, il correttore è di nuovo il mio migliore amico. 
Alla sera crollo nel letto e svengo fino al giorno dopo, quando ricomincio. 
Ho i capelli un po' sfibrati e l'afa romana non è certamente d'aiuto.
Caffè e sigarette, documenti Word, Excel e Power Point, telefono sempre a portata. Mail, valanghe di mail. 

The good times are killing me.

Però...
C'è sempre un però.
Però ho un sorriso idiota stampato in iso e non posso fare a meno di raccontare alla gente ciò che faccio nella vita. lo racconto a chiunque, nessuno sarà risparmiato dalle mie valanghe di buon umore e di stanchezza. Sono come quelle neomamme che, anche se il pupo non le fa dormire più di due ore di fila, non possono fare a meno di magnificarlo a chiunque. 
Tanto che me lo hanno anche detto.
-Quanto te la tiri per sto lavoro.

Faccio cose, vedo gente, sono stanchissima e ogni attimo libero è buono per dormire. 
Ma quanto mi diverto.

Vostra e  sempre sciagattante,
Platypus

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