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mercoledì 8 ottobre 2014

La percezione in famiglia

In queste settimane i deliri e mail, i miei hanno deciso di venire a trovarmi. Dalle brume meneghine è calata anche Sorella, emozionata all'idea di abbandonare l'ombrello e di potersi lamentare della gente che in metro si ferma sul lato destro delle scale mobili.
Tre giorni di pace, amore, cibo e bestemmie nella Cappella Sistina, dove la densità di gente è tale che ho una turista danese ancora parzialmente incastrata sotto la scapola. 
C'era il sole, il caldo e una stanchezza diffusa, dato che ho capoticamente deciso che la mia famiglia dovesse camminare per chilometri. 

E poi lo shock generazionale.

Padre e Madre.
-cara, vedo in giro un sacco di gente che vende i ganci per arrivare agli scaffali alti degli armadi. Dovremmo comprarne uno.
-Hai perfettamente ragione. 

Io e Sorella non capivamo di che ganci si parlasse. Non era chiaro.

-Quali ganci?
-Quelli.
-...
-...
-...
-Non sono ganci, vero?
-No, Padre.
-Ma saranno mica i bastoni per farsi le foto con il cellulare?
-Si.
-A me sembravano ganci.


L'acquisto è stato sventato, la pace familiare era salva e ci siamo coccolati tanto.

Domenica pomeriggio sono ripartiti tutti. Lunedì mattina è suonata la sveglia.

solita vita.

Vostra e sciagattante,

Platypus

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