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martedì 14 ottobre 2014

Mi riposerò quando sarò in sessione

Continuano a essere giorni impegnati. A confronto studiare per gli esami è una bazzecola. 

I miei panni, abbandonati sullo stendino, cantano a ripetizione "Don't leave me hiiighhhhh, don't leaaaveeee meeee dryyyyyyyyy", ma io faccio orecchie da mercante. Quando avranno raggiunto le due settimane di permanenza, avranno vinto un trofeo.

Piuttosto che rimetterli a posto, mi sono binge watched tutta la seconda stagione di Orange is the new Black, rinunciando anche a preziose ore di sonno. Tra l'altro questo ha fatto solo danni, dato che la seconda stagione è troppo emotivamente sconvolgente.  Ho quindi iniziato il giorno dopo con gli occhi gonfi di sonno e di lacrime, perché io empatizzo.

Domenica un altro evento con gli ingegneri. 
Salone dell'Auto. La nostra macchina carinissima ed esposta. Dietro il carrarmato dell'Esercito. E dietro la fila dei bambini che aspettavano di farcisi la foto sopra.
Serve un'idea, l'ideona che ci consenta di emergere dietro la folla di pupi urlanti che vogliono fare i soldati. Peace ragazzi, peace.

Io e G. ancora ci rimpalliamo la colpa su a chi di noi due sia venuta l'idea. Fatto sta che ci troviamo a sollevare bambini e a fotografarli nella nostra macchinetta. Bambini con un peso specifico non indifferente, dato che sono tutti piccolini, magrolini, ma pesano un accidente. 

Un ragazzino si avvicina, batte con le nocche sulla carena e dice: " Ma è finta!". Sedati gli istinti omicidi degli ingegneri, che propongono di dare una dimostrazione di quanto corra investendo l'incauto puer.

Un altro bambino prova a scardinare lo sterzo. Si becca un sorriso da coccodrillo e rimane traumatizzato, tutto occhi.

Quindici bambini dopo io non ho più una schiena, l'eye liner è migrato dalle palpebre superioiri alle occhiaie, i capelli non hanno più una forma che sia una. Arriva il turno di un pupetto sui tre anni, biondissimo, occhi azzurrissimi. 
Solleva, infila in macchina, Sorridi tesoro, adesso ti prendo e ti faccio uscire, facciamo l'aeroplano [tutto questo detto con ormai il pilota automatico], vola vola, eccoci qui. 
Mi giro per sollevae il successivo sacco di patate, mi sento tirare l'orlo della maglietta. Il pupetto biondo.

-Ma tu sei proprio bella!

Rimango interdetta, mi accovaccio, lo ringrazio. 

Ho continuato a fare sollevamento bambini tutto il pomeriggio, ma quel bambino continuava a venirmi in mente.

Due possibilità:
3 anni e già così miope.
3 anni e già così paraculo.

Vostra e sciagattante,

Platypus

4 commenti:

  1. I complimenti dei bambini sono sinceri: prendi e porta a casa!! :D

    Moz-

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  2. I bimbi son definiti bocche della verità quindi tranquilla, non mentiva :)

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  3. alle volte i bambini son proprio intelligentisssssimi

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