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mercoledì 14 gennaio 2015

Ritorni

Prima di Natale mi ero ripromessa di riprendere a scrivere durante le vacanze. Organizzare le mie idee a casa, un tè caldo a fianco del computer, mia nonna a guardare Magalli in Tv, Sorella che ripete nella stanza accanto, madre che cucina e Padre in poltrona a leggere il giornale. Volevo fare un po' di ordine, farmi due conti, su chi sono, dove sto andando e se andandoci potrei perdere un chilo o due.  Me le ero immaginate così queste vacanze a casa, serene, tranquille. 

Ovviamente la vita non rispetta mai i tuoi programmi. Mi stavo giusto riprendendo dai dolori della giovane platypus, quando sono stata investita da un guaio di quelli veri. Che non è capitato a me, ma a una persona a me più che cara.

[Nella mia vita sono stata male. Ho sofferto, mi sono fatta i miei bei piantini, ma la maggior parte delle cose che mi facevano star male derivavano da un indugiare quasi morboso sul come sarebbe potuta andare peggio se. Una vita di pessimismo la paghi quando il peggio accade. Si è trattato di un dolore che non credevo avrei mai potuto sopportare o provare. Uno di quelli che ti schiaccia il petto da dentro, tutto su un lato. E quando credi di stare per cedere, di non farcela, senti già le ossa che scricchiolano, ecco che si ferma. E rimane lì, fino a quando ti ci adatti attorno, quasi te ne dimentichi, ma basta pochissimo e lo ritrovi lì.]

Ma always look on the bright side of life, ed ecco che riscopro la potenza della mia famiglia, il sostegno delle amiche e la tostaggine della personcina coinvolta, che potrebbe dare tante lezioni a tutti. E lo fa.

Anche se non ho messo ordine, se non ho avuto il tempo di pensare, ho dovuto trovare il tempo di studiare. E di finire gli esami oggi. 
L'ultimo esame delle magistrale. L'ultimo esame della mia carriera universitaria.

Credevo mi sarei sentita più leggera, diversa, ma nisba. Ho ritenuto più soddisfacente aver recuperato la visione di tutte le puntate di Masterchef che mi mancavano in un pomeriggio. O il coraggio di rimettermi i jeans dopo aver abbandonato il pigiama.

Adesso voglio rimettermi a scrivere su questo blog. Ho guadagnato tempo e poi mi aspetta un'avventura.

Tra 15 giorni Platypus sbarca in America, per 3 mesi. 

Una cosa che documentata.

Vostra e sciagattante,

Platypus

2 commenti:

  1. Stay strong e fai buon viaggio, son sicura che in America ci siano pochi ornitorinchi, quindi farai un figurone ;)

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  2. complimenti per l'ultimo esame... e non vediamo l'ora di leggere i resoconti americani!!!!

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