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mercoledì 5 febbraio 2014

Non uscire con una ragazza che condivide "Non uscire con una ragazza che viaggia"-Ma seriamente

La mia bacheca Facebook è infestata che manco la casa di American Horror History. Purtroppo non esistono Ghost busters che possano salvarmi dalle ultime cazzate e non virali. Tipo il video di riepilogo dei propri anni di Facebook. Chiaramente a sto giro il caro Zuck ha deciso che gli spiegoni alla fiction Rai gli piacciono tanto e dopo aver ricapitolato il nostro 2013, moriva dalla voglia di farne uno più esteso. Che carino. Ma che simpatico. Come se io volessi veramente sorbirmi tutti gli anni di Facebook delle persone che ho sulla lista degli amici. Stiamo scherzando?



L'altro post che sta infestando la mia bacheca è bello. Molto bello. Lo adoro. E mi fa soffrire il fatto che lo stiano condividendo cani e porci. Si tratta dell'articolo "Non uscire con una ragazza che viaggia". Si tratta di un articolo bellissimo, che parla del tipo di ragazza che vorrei essere e che non sono. Ma ecco: io per lo meno, la decenza di ammettere di non essere quel tipo di ragazza l'ho avuta. 

Non così la maggior parte dei miei contatti Facebook.

Per carità, l'ho visto condiviso anche da ragazze che sono seriamente così, che partono e amen, che non hanno problemi a girare per il mondo da sole e che hanno sempre in borsa uno spray per le punture di zanzara ed un imodium. Capisco perché loro lo abbiano condiviso, dato che le loro bacheche grondano di foto con zaini in spalla, di posti esotici che sulle guide turistiche non trovi. Chapeau, avete trovato il vostro manifesto, io posso solo invidiarvi ed immaginare le mie mille ipotetiche avventure alla Walter Mitty. Profonda stima, grazie di farmi continuare ad avere un minimo di fiducia nel mondo.
Fiducia che torna immediatamente sotto lo zero grazie agli altri. 

Gente che non muove il culo dal paesello neanche se pagati. Che poi sono gli stessi che impostano come città dove vivi New York o Parigi, se hanno velleità modaiole. Gente che avrebbe anche i mezzi per viaggiare ed andarsene, ma vuoi mettere stare a casa con mamma e papà (che nel frattempo sognano di spedirli fuori a pedate nel sedere)? Sono quelle che hanno delle radici che manco i baobab. E poi, le ragazze che viaggiano hanno sempre i capelli scompigliati e scoloriti, ma io vi conosco sapete, so perfettamente che nella vostra routine quotidiana c'è un'oretta di piastra e che anche in vacanza, con i centimetri cubici del bagaglio contati vi portate un baule di trucchi. Lo so. 

Oppure quelle che effettivamente viaggiano, ma evidentemente hanno letto male la parte della ragazza che viaggia che preferisce il viaggio alle discoteche. Perché sono quelle che in viaggio ci vanno con un obiettivo solo e conoscono solo le discoteche. E i bagni delle discoteche, perché dall'Alpi alle Piramidi, dal Manzanarre al Reno, di quel securo il papilloma virus, tenea dietro al ballerino di flamenco. E vabbè che secondo Girls "all adventurous girls have one", ma per cortesia, non è una scusa. Come se non si sapesse che rientrate in patria poi vi prodighiate a fare le untrici. Suvvia.

Mi raccomando a leggere bene la parte su come gli appuntamenti convenzionali non piacciano, perché tanto noi lo sappiamo che se non vi si porta al cocktail bar più alla moda sbuffate. E che vivete nel centro commerciale. 

Menzione d'onore la meritano anche i soggetti di sesso maschile che hanno condiviso questo articolo. Soggetti che si dividono in due categorie: i morti di figa che sperano di rendersi interessanti e di ottenere un po' del sacro orifizio(e non lo otterranno), i morti di figa che sperano di rendersi interessati e di ottenere un po' del sacro orifizio (e lo otterranno). Di solito sono gli stessi che fanno le battute sul fatto che il posto delle donne sia in cucina. Un applauso. Uno. Poi sberle. Tante e a coppie, almeno loro.

Io non dico che la gente dovrebbe evitare, ma se evitasse farebbe meglio.

A me è piaciuto tanto, l'articolo. Ma so che non sono e non sarò mai così, che viaggiare si mi piace, ma non è tutto, che non sono fatta per la vita da zingara. Allora l'ho letto, mi è piaciuto ed ho evita di condividerlo o di usare una sua frase come didascalia di una mia foto con valigia Carpisa.

Ho risolto il mio problema chiudendo Facebook. 
Fino alla prossima epidemia.

Vostra sciagattante, pantofolaia, 

Platypus


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