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lunedì 14 aprile 2014

Cronache di un sabato sera per caso

Domenica delle Palme 2014. 
Ore 13.14. 
Mi alzo dal letto e carcollo fino allo specchio. Mi guardo. Potrei pronunciare la battuta "We kill the batman". Il viso e il trucco sono quelli. Non indosso il pigiama, sono in slip e cannottiera. Alzare la tapparella è farmi violenza. Inforco gli occhiali da sole, guardo la stanza. Borse e vestiti ovunque. Come sono arrivata a questo?

Sabato 12 aprile.
ore 18.45
Esco per un aperitivo veloce.

ore 20.15
Aperitivo. Ci chiama un'amica. Vogliamo andare a ballare? L'amica Spring ha gli ingressi per un locale dove ha lavorato. Io e D. accettiamo, perché gratis anche la febbre e sono secoli che diciamo che vogliamo andare a ballare con Spring.
Conto alcolico: 1 mojito.

ore 22.30
Incontro con Spring e la sorella, che, tra le altre cose, canterà al PianoBar. In autobus momenti di follia e selfie. Ricerca disperata di un bar per voglia di dolci. Cambio tattico di scarpe di Spring. Tutte le altre hanno i tacchi, io porto fiera un paio di ballerine che più che raso terra potrebbero scavare. Passerò il resto della serata a dialogare con il seno delle mie amiche.

ore 23.00
Arrivo al locale. prima piacevole scoperta: consumazioni gratis. Fumiamo svariate sigarette in attesa dell'inizio della serata. Decidiamo di bere qualcosa. Momento selfie in bagno, perché non c'è ancora folla e ci sentiamo incredibilmente fighe.
Conto alcolico: 1 mojito + 1 Sex on the Beach.

Domenica 13 aprile
ore 00.30
La sorella di Spring canta, noi balliamo, il locale comincia a riempirsi. Con la consueta fortuna che mi caratterizza, rimorchio subito il tipo più inquietante del locale che, al centro della pista, si ferma a guardarmi i capelli, dicendomi : "Scusa sai, stavo ammirando". Il tipo in questione è identico a Fabrizio Bracconieri di Forum, solo che in più ha il codino. Fuga tattica e decisione di passare il resto della serata a fingere di essere minorenne con un padre geloso e maresciallo dei Carabinieri.

ore 01.00 (circa. Gli orari cominciano a diventare confusi)
Nunc est bibendum, perché ballare stanca. Fa caldo e nulla rinfresca come una bevanda alla menta. Andiamo a sorseggiare i cocktail fuori, dove chiediamo a un ragazzo di scattarci una foto. Vari tentativi, poi lui ci intima di sorridere, altrimenti non scatta. Ritorno immediato alle foto dei compleanni della nostra infanzia. Sorrisi a trentadue denti.
Conto alcolico: 2 mojito + 1 Sex on the Beach.

ore Più tardi
Balliamo e cantiamo come delle ossesse. Spring viene riconosciuta da un cliente abituale, che ha preso il tavolo e le bottiglie. Vogliamo da bere? Vogliamo da bere. L'habitué ha i ricci. Mi sfida a togliere la fascia e a fare un po' di sano hair banging. Mi presto all'esperimento, cominciando a sembrare sempre di più Telespalla Bob. Ogni volta che mi rimetto fascia e ferettini, mi chiede di rifarlo. Mi presto per tre volte, poi basta. Ho seminato capelli nei cocktail di persone a svariati chilometri di distanza. Alla salute.
Conto alcolico:  2 mojito + 1 Sex on the Beach + 1 vodka lemon.

ore Svariate più tardi
La sorella di Spring canta sul piano, sul bancone del bar si scatenano le bariste. Pressate dalla folla noi balliamo come possiamo. Mi trovo a ballare in piedi su un pouf. E poi mi infilo in svariati selfie di un tipo. Photobombing is an art. non so come ci troviamo in possesso di una flute di prosecco a testa. e che fai, non lo bevi?
Conto alcolico:  2 mojito + 1 Sex on the Beach + 1 vodka lemon + 1 prosecco.

ore 3.50
Di nuovo fuori a fumare. Vediamo su un divanetto il tipo che ho importunato mentre si faceva i selfie. Decidiamo di importunarlo ulteriormente. Molto brille e molto allegre attacchiamo bottone.
Si presenta. Si chiama Edoardo, studente di odontoiatria veneto trapiantato a Milano.
-Ma che ci fai a Roma?
- Un safari.
Il ragazzo concentra le sue attenzioni su D., io ne approfitto per raccontare a Spring tutti i miei trascorsi amorosi. Ci giriamo giusto in tempo per vedere D. e Edoardo che si salutano con due sonori baci a schiocco sulla guancia.
-Beh?
-Se n'è andato.
-Ti sei fatta dare un numero, un contatto?
-No.
-Sei un caso persino più disperato di me.

ore 4.30
Fine della serata. La gente defluisce, noi rimaniamo dentro per capire come tornare a casa. il riccetto del privè si offre di accompagnarci a prendere un taxi e di pagarcelo. Declino graziosamente, mentre con una mano bado a D., che è molto social e sta venendo attaccata da più fronti da vari casi umani. Spring riesce a rimediarci un passaggio fino alla più vicina stazione metro. Prenderemo la prima per tornare a casa.

ore 5.20
Veniamo depositate alla stazione metro. Ultima sigaretta della serata sedute sui gradini. Discorsi blateranti su come io e D. vogliamo bene a Spring, sia una grande e di come ci meritassimo una serata del genere da tantissimo tempo. 

ore 5.40
Prima metro. D. si addormenta, io mi facco violenza e tengo gli occhi aperti, in modo da non trovarci a capolinea.

ore 6.20
Sulla strada per casa. Passaggio dal mio pakistano di fiducia. Dentro il cornettaro ci sono io e i soggetti più rappresentativi del quartiere. Prendo 2€ di pizzette. Il pakistano non mi giudica. Io amo il mio cornettaro di fiducia. Albeggia.

ore 6.35
Mi spoglio ma non trovo il pigiama. Pazienza. Tolgo le lentine, mi accascio sul letto. Penso che dovrei struccarmi. E mi addormento. 

La giornata è passata con un mal di testa di quelli rari e con un'inconcludenza epica.
O tempora, o mores.

Vostra e sciagattante,
Platypus

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