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venerdì 28 febbraio 2014

Le lauree

A me le lauree piacciono. Non la mia per carità, la mia è stata il mio personalissimo inferno, ma ingenerale, le lauree altrui mi piacciono. Mi piace l'atmosfera, l'alloro, lo spumane, la proclamazione. Mi piace osservare, vedere, capire. Capire non le tesi, non mi azzardo. Mi sono fatto troppe lauree di ingegneria per fisica per avere la presunzione di seguire una tesi dall'inizio alla fine. No, quello che io voglio capire è la gente, le famiglie.
Oggi per esempio, laurea del mio amico A. ad ingegneria. non ci ho capito un'acca, ma vabbè, ci si fa l'abitudine. Secondo la barbara consuetudine che prima tutti i candidati discutono e poi si rientra tutti, in massa per la proclamazione, in questo momento ero tipo sogliola contro la parete di fondo dell'aula. Davanti a me e alle mie amiche si insinua una nonnina. Ci guarda, ci fa l'occhietto e ci dice: "Sta mio nipote, adesso io mi faccio piccola piccola e striscio avanti per arrivare davanti a tutti. Vi accorgerete di chi è mio nipote, perché io urlo". Il tutto detto con la sicumera di chi è ormai navigato nello scandire il rosario a ritmo di cori da stadio. A un certo punto la signora voleva anche fare partire un po' di pogo selvaggio, ma grazie al cielo si è ricordata di avere una certa età e che noi non l'avremmo seguita col fiato. Ovviamente al momento della proclamazione del nipote ha urlato come faceva probabilmente da ragazzetta ai concerti dei Beatles.


"Mio nipote Ringo s'è laureato in ingegneria!!"

E poi alla fine è uscita di scena camminandoci sulle scarpe, insinuandosi nei varchi tra la gente. Noi lì, incastrate tra il muro e il mondo. Ma è questo il bello, vedere genti strane, farsi due risate ed essere contenti per chi ti sei dovuto sorbire, perché ora aveva l'esame, ora il professore era stronzo, ora non riusciva a dormire per lo stress e fagli la camomilla... queste cose così. Una tappa, andata. 

Andare alle lauree è anche bello per un altro motivo: si rimorchia da morire. Prima della proclamazione, fuori in terrazza con delle amiche, io estraggo il borsellino col drum e mi si avvicina questo tipo carino chiedendo se potesse usufruire. Non bellissimo, carino, di quelli con la faccia da bravo ragazzo. Ci presentiamo, iniziamo a parlare, poi proclamazione, folla, disperso. Più visto. L'universo cospira al mio essere single. 
Mi sono fatta tutti i brindisi e le foto con gli occhi da camaleonte, uno verso l'obbiettivo ed il bicchiere, l'altro che roteava in cerca del tipo. Niente, di niente.
Ma è stata una bella laurea.

Sulla strada del ritorno ho pensato al tipo carino. E al fatto che se la mia vita fosse stata una commedia romantica ci saremmo scontrati l'indomani, in un turbine di fogli bianchi che volano per aria. Ci saremmo riconosciuti, caffè, eccetera, eccetera. Ovviamente se fossimo stati in una commedia romantica nella mia parte ci sarebbe stata Zoey Deschanel e nella sua qualcuno tipo Ryan Gosling. Cose così. Ma io non sono la Deschanel, lui non era Gosling (se così fosse stato l'avrei tampinato ai limiti dello stalker, sia chiaro). 

Poi a casa ho pensato ad una cosa: Spotted! Ma certo! Per chi non ricordasse, le pagine Spotted spopolavano l'anno scorso e servivano per riuscire a rincontrare gente vista per caso all'università e della quale non si sapeva il nome. Ovviamente venivano usate per ragnare nella più bieca delle maniere, perchè siamo umani e in un'età in cui l'ormone non si è ancora stabilizzato.
Mi iscrivo a Spotted di ingegneria e poi vediamo se lo spotto io o mi spotta lui (che poi l neologismo spottare...parliamone. Sembra una malattia). Si, questo atteggiamento si chiama disperazione. Ma era veramente carino e simpatico, a mia discolpa.

Ma sapete che? La pagina Spotted di ingegneria la usano per venderci i libri. 

Gli ingegneri sono persone tristi. Vado a vedermi immagini di gatti su Internet.

Vostra e sciagattante,
Platypus

2 commenti:

  1. MAI ingegneri. MAI. così come gli architetti. NEVER.

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    1. apprezzo il consiglio anche a causa di precedenti esperienze.

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